Pirandello, il metateatro e la virtual reality: a Palermo “Così è (se vi pare)” ha permesso di essere simultaneamente attori/spettatori.
Di multi-identità abbiamo già parlato parecchie volte, soprattutto connesse con lo sviluppo digitale che ci permette di vivere diverse realtà contemporaneamente sia nel web sia incarnati nei propri avatar. Stiamo parlando di “Pirandello VR a Palermo”, un evento tardo ottobrino che ha connesso la virtual reality con la profondità del pensiero pirandelliano, in un corto circuito di suggestioni, emozioni e idee con al centro la commedia “Così è se vi pare”, riletta e attualizzata: le chat e le video call, inserite a buona ragione, insieme ai costumi contemporanei, hanno potenziato lo spaesamento e i dislivelli della percezione di chi guardava.
Immersività e un nuovo “guardare”
Questa giornata ci porta ad una considerazione: l’innovazione ha più che mai necessità di diventare tecno-umanista, colloquiante con i desiderata più profondi dell’uomo e con i valori che solo l’arte veicola. La strada sembra tracciata: si passerà dall’era dei display agli spazi co-creati per esperienze immersive di relazione, lavoro, gioco, e divertimento. Ci aspettiamo di vedere un’enorme varietà di sperimentazione “a cielo aperto”, oltre i confini della nostra attuale immaginazione sin nei sotterranei del linguaggio a contatto con una ingegneria del profondo e, grazie alla ‘Extended Reality’, aumentare la «risoluzione» generale delle esperienze e delle relazioni con un nuovo “guardare”.
Da Pirandello alla realtà virtuale, dalla pluralità dell’io sino al multiverso.
Le intuizioni di Pirandello: il tema delle pluri-identità digitali, con al suo apice l’epica dell’avatar, sono divenute, negli ultimi anni, di massima attualità: le tante rappresentazioni portano a tante personalità (personalità dall’etrusco “uomo con la maschera”) e il vate agrigentino lo aveva ben compreso.
Si sono toccati temi come l’“embodied cognition”, “ideale versus reale”, “alterità e identità” al pari di “metaverso” ben sapendo che, con Pirandello, si parla proprio di “metateatro”: il parallelo “metateatro-metaverso” ha aggiunto delle suggestioni molto attuali grazie al lavoro di rilettura e attualizzazione applicato alla commedia.
Pirandello è anche presente in un “percorso” da noi tracciato nella ricerca teorica sul “embodiment” fatta con il Dipartimento di Neuromarketing dell’Associazione AINEM, allo stesso modo è stato un punto di riferimento nella narrazione del libro “Ultrasoma” sulle nuove forme della “realtà”.
Anche il cibo, nella sua forma di experience con piatti che hanno tratto ispirazione dai lavori di Pirandello, ha dato un suo contributo alla coerenza dell’evento ed ha portato la mente degli spettatori/attori a sviluppare un doppio “sentire”: da un lato il calore della rappresentazione culinaria dall’altra la consapevolezza di un nuovo “guardare”, proteso verso un futuro di realtà virtuale.
La commedia “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, è stata riletta e rieditata da Elio Germano e con la supervisione VR di Omar Rashid: la rappresentazione in Virtual Reality è durata 84 minuti ed è stata fruita con i visori VR nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Palermo. La costruzione e realizzazione di questo evento ha visto protagonisti Marilena Mureddu, Sales & Marketing Director Neuralya, con Fabrizio Bellavista, partner di Emotional Marketing lab, Claudia Carmina, Docente di letteratura italiana e contemporanea Università degli Studi Palermo, Carlo Nuccio, CEO di Neuralya, Monica Viani, co-founder del foodblog Famelici e Giampiero Soru, Docente di neuromarketing, con la partecipazione di Alessandro Cocco, Training Center Lavazza. Gianmarco Troia, ingegnere e CEO di Qwince, ha creato il menu a tema pirandelliano.