Avaterra, Digital walkabout. Interview with Lalia Casau a Second Life Creator story #7
C’è qualcosa che accomuna i creativi di Second Life?
C’è un legame diretto con la realtà oggettiva nella quale vivono i residenti che origina la loro creatività “dietro lo schermo”?
La professione creativa che svolgono nel mondo reale prosegue inworld??
Nella maggior parte dei casi, no.
nei miei incontri molti designer, fotografi stilisti, mi raccontano di non essere stati creativi nel mondo reale, ma di avere iniziato la loro carriera “nativamente” nella realtà di Second Life.
Il mondo virtuale ha agito come un facilitatore delle loro attitudini creative.
La creatività nata all’interno della virtualità non si spiega con la facilità d’uso della tecnologia. Al contrario é tutto dannatamente complesso, e si arriva ad avere confidenza con gli attrezzi del lavoro, solo dopo un apprendistato che certamente non è facile… Come fa allora ad esplodere tanta creatività?
Io credo ci siano due motivi.
Il primo motivo è la socialità. La creatività fiorisce dove c’è domanda di bellezza, dove la professione della creatività è uno status sociale importante.
Il secondo motivo è un mercato a perfetta concorrenza, in cui i produttori e i consumatori non sono in grado di influenzare i prezzi di mercato dei beni e dei servizi. Il talento è l’unico vero limite alla creatività e al riconoscimento della qualità.
Non c ‘è terreno più fertile di questo.
Cover photo credit vivipezz — Nacra@NYC — Lalia ahead!, 2018
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Avaterra, Digital Walkabout è una pubblicazione medium dedicata alle interviste (in lingua inglese) di persone che hanno fatto della propria creatività una professione nei mondi virtuali.