Se gli spazi si rinnovano, la missione rimane la stessa da oltre quindici anni: sostenere l’arte immateriale del Metaverso.
Il 12 Ottobre prossimo, alle ore 22.00, in Craft World , nella regione MdM, avrà luogo l’inaugurazione della nuova struttura che ospita il Museo del Metaverso con tutti i suoi artisti, e la partecipazione del Digguys Stefano Lazzari e di Rebecca Pedrazzi, storica e critica d’arte specializzata in AI Art.
E’ il lontano, lontanissimo in termini di innovazione, 5 dicembre 2007.
Lontanissimo, sideralmente, se consideriamo il fatto culturale: si inaugurava (per quanto ne sappiamo e di sicuro in Italia) il primo museo in un mondo virtuale sociale pubblico, l’unico ai tempi che ha nel suo spirito, ancora prima che nel suo statuto, l’obbiettivo di promuovere e conservare l’arte e gli artisti del nascente Metaverso. Questa parola, oggi così “brandizzata”, al tempo aveva ancora l’aura magica e suadente di una terra sconosciuta, tra Shangri-la e la remota Thule, terra tutta da esplorare e da riempire di vita, di senso, d’arte. E così fu.
A centinaia si scoprirono artisti, in pochi lo erano veramente, ma poco importava. La sperimentazione giustificava ampiamente l’ingenuità di una sperimentazione performativa a dir poco esplosiva, che esaltava la straordinaria innovazione di poter allestire e creare un’arte totalmente nuova, nata spesso dal basso, ma che ha avuto sin dagli albori l’interesse di artisti del mondo reale, che nell’immaginario trovavano nuovi spunti.
Era ora che si pensasse a una sede che li rappresentasse, che diventasse la casa di tutti, che conservasse le opere che lì si creavano. In quegli anni di pionieri e di euforia creativa, tutto si poteva, anche inventare un museo che non c’è. E questo venne in mente a Rosanna Galvani, Aka Roxelo Babenco, e durante un animato brain storming, la parola Metaverso venne pronunciata per descriverlo da Zer Sewell, aka di un giovane studente, laureando in urbanistica, che fu anche il realizzatore delle prime due sedi del Museo, a cui ne seguirono altre, sino ad oggi.
Oggi il museo conserva le opere di oltre settanta artisti, più di un centinaio le opere esposte, un patrimonio effimero di opere fatte di puri byte, si, ma incredibilmente tangibile, vero manifesto dell’arte nativa digitale. La sua storia, e la storia dei suoi artisti la ascolteremo dalla viva voce di Roxelo, che riconoscerete dal suo cappello a tuba e dalla sua inestinguibile passione.
MdM Museo del metaverso
Inaugurazione 12 Ottobre 2023, ore 22.00
CraftWorld, https://www.craft-world.org/
Grazie Stefano , un bellissimo articolo!