Universo o metaverso? Intelligenza naturale o intelligenza artificiale? Uomo o donna? gridava The Young Pope dalla Basilica di San Marco nell’omelia veneziana…
Se mi costringessero a scegliere, sarei propenso a sostituire l’”oppure” del titolo con la semplice congiunzione “e”: è emerso con forza in questi ultimi tre anni, insieme a tanta tecnologia, il labile confine delle certezze, delle verità e delle divisioni, degli orientamenti netti. Anche se tutti, in questi giorni, indicano il ritorno imperioso della “materialità”, in versione gingolata; in ogni caso noi restiamo sempre sospesi sul baratro della terra dei morti, terra che non ha mappe geografiche, sintomi, neppure scritture: è la terra che si incontra quasi sempre da vivi ed è quella dello spavento, del non riconoscimento, del vuoto a cui, noi occidentali non siamo mai preparati – soprattutto se l’identità si coniuga con l’assenza. Arte, dunque? Sottsass affermava che l’arte è un modo per vincere la paura ma anche un modo di tentare di finir dentro l’ignoto“.
Al posto di porsi dubbi amletici sulla natura di una tecnologia …
Dunque tutto questo è bagaglio a mano dell’essere umano molto prima degli interrogativi digitali: il nostro “orrore quotidiano” ben raffigurato nell’immagine (NFT “As we Feed” di diewiththemostlikes) ci lascia qualche salubre riflessione in più. La terra dei morti viventi è terra da camminare, se stai fermo diventi “sortilegio per sempre” e continuerai perpetuo a non vedere l’altrove, a morire in gironi infernali che neppure ci immaginiamo. Al posto di porsi dubbi amletici sulla verità del metaverso, sarebbe meglio porsi le domande giuste su “chi siamo” e “cosa desideriamo”, come primo passo per avere una qualche risposta sensata.
Attenzione, caduta illusioni!
Attenzione, caduta illusioni! Così è scritto nella fetta di futuro che ci stiamo pappando in questi giorni senza alcun ritegno, raccolta differenziata e figurati se sacralità. Le fiabe non erano nel medioevo un genere letterario a sè stante, il fiabesco era presente, trasversalmente, in quasi tutti i generi letterari, chi la teneva, altrimenti, la folla attenta?
E’troppo chiedere alla dea techne un po’ più di poesia?
Con lo sviluppo tecnologico, come la mettiamo? Avanti tutta, come al solito. I fantasmi non abitano lì, sono rintracciabili facilmente con tre colpi sul tavolo “lasciate messaggio, vi risponderemo a breve: scegliete uno se volete parlare con il diavolo, due se credete nella realtà separata, tre se volete la reiterazione eterna”.